Di Matteo Fontana su Lunedì, 05 Agosto 2019
Categoria: Notizie

Le colline di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell'Umanità UNESCO

Un territorio da proteggere, conservare e trasmettere alle generazioni future per il patrimonio culturale mondiale di eccezionale valore universale

Col Vetoraz Spumanti si associa alla gioia e alla soddisfazione portata dalla proclamazione ufficiale delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene a "Patrimonio dell'Umanità", come decretato il 7 luglio scorso dall'Assemblea Unesco riunita a Baku in Azerbaijan.

Le nostre colline rappresentano il 55° sito italiano da proteggere e tutelare per l'unicità del suo paesaggio culturale. Un iter durato oltre dieci anni, un percorso lungo e non privo di difficoltà, che alla fine ha centrato l'obiettivo grazie a un incessante lavoro di squadra capitanata dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia. "Un traguardo – come ha sottolineato Innocente Nardi presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG - che non vuole rappresentare il punto di arrivo, ma un'importante tappa di un percorso che mira alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed agricolo presente in questo piccolo territorio, noto per il suo prodotto principe, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG".

La nomina Unesco è stata assegnata a un'area modellata dall'uomo, che nel corso dei secoli ha saputo disegnare la trama di un paesaggio incantato, dove storia, cultura, tradizioni, clima e terra si fondono conferendo al territorio il suo pieno significato.

«Nel 1838 - commenta l'enologo e socio di Col Vetoraz Loris Dall'Acqua - gli avi della famiglia fondatrice, i Miotto, si insediarono qui sviluppando la coltivazione della vite, intuendo già allora con lungimiranza la forza insita nella vocazione vitivinicola di queste meravigliose colline. Successivamente con coraggio e con la caparbietà tipica della gente che ha profonde radici, hanno saputo affrontare i terribili momenti della ricostruzione post bellica. Il nostro compito oggi è di ritrovare e preservare queste radici».

Noi produttori, così come le generazioni che ci hanno preceduto, non abbiamo mai smesso di credere nell'unicità di questo paesaggio, dedicandogli cura e attenzioni costanti, passione, fatica. E' proprio grazie al tempo speso in vigna per forgiare i caratteristici "ciglioni" e terrazzamenti che oggi tutti possono ammirare, elementi distintivi della viticoltura e di questa terra, che siamo riusciti a raggiungere l'ambito riconoscimento Unesco.

Da oggi il compito primario nostro e di tutti consisterà nella conservazione e manutenzione dei beni paesaggistici iscritti, valorizzandoli a favore delle future generazioni, in coerenza con l'obiettivo di un armonico sviluppo economico e sociale, di un approccio sostenibile e di un incremento equilibrato del turismo territoriale

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